
Il diodo LED
Il diodo LED è un diodo a emissione luminosa (LED – Light Emission Diode). Sono dispositivi che hanno una importanza fondamentale nell’industria dell’illuminazione ed in tutti i settori dell’elettronica i cui prodotti richiedono l’integrazione di display ma anche di elementi di segnalazione a basso consumo.
Il diodo LED è un dispositivo a semiconduttore che emette luce quando viene attraversato da corrente elettrica. Il principio fondamentale su cui si basa il funzionamento del LED è la conversione di energia elettrica in luce.
I LED hanno rivoluzionato il mercato dell’illuminazione principalmente perché sono dispositivi a bassa potenza ed elevata efficienza energetica. Questa efficienza si traduce in un minor consumo energetico ma anche in una elevata durata di vita del LED in particolare se in confronto con le tradizionali lampadine ad incandescenza. Le caratteristiche principali dei LED sono le dimensioni compatte, la bassa emissione termica e la possibilità di direzionare l’emissione luminosa. Tutti questi aspetti hanno portato alla diffusione estensiva dei LED rendendoli fondamentali nei sistemi di illuminazione residenziale ed industriale e nei display elettronici.
In questo articolo vengono presentati gli aspetti tecnici che descrivono il funzionamento e le caratteristiche del LED.
Cosa significa LED?
LED sta per diodo emettitore di luce, in inglese Light Emitting Diode. Come si può dedurre dal nome, il LED è un tipo di diodo che emette radiazione luminosa. Tale emissione luminosa avviene nello spettro del visibile e dell’invisibile e si basa sul principio dell’elettroluminescenza ovvero il LED emette energia sotto forma di fotoni quando è attraversato da corrente.
Il diodo LED è un dispositivo a semiconduttore che emette luce quando viene attraversato da corrente elettrica. L’emissione luminosa avviene grazie ad un processo chiamato elettroluminescenza, dove elettroni e lacune si ricombinano nel materiale semiconduttore, rilasciando energia sotto forma di fotoni, che noi percepiamo come luce. I LED sono noti per la loro alta efficienza, lunga durata e versatilità e trovano applicazione in vari ambiti, dall’illuminazione ai display ed oltre. Il funzionamento di base è quello del diodo in cui si ha una giunzione p-n polarizzata direttamente, dove, in prossimità della giunzione, si verifica una ricombinazione di lacune ed elettroni. Questa ricombinazione richiede che l’energia posseduta dagli elettroni liberi non legati venga trasferita a un altro stato. Nelle giunzioni p-n dei diodi LED, parte di questa energia viene ceduta sotto forma di calore e parte sotto forma di fotoni.
Come è fatto il LED?
Il LED è realizzato tramite una giunzione p-n a semiconduttore esattamente con un classico diodo a giunzione. Ognuna delle due regioni di materiale semiconduttore è realizzata con un drogaggio diverso.

La peculiarità del LED è che il materiale semiconduttore scelto per realizzarlo è del tipo a banda proibita diretta. Sono materiali di questo tipo, ad esempio, l’arseniuro di gallio (GaAs), il nitruro di gallio (GaN) o il nitruro di gallio di alluminio (AlGaN). Ciascuno di questi materiale presenta una banda proibita diversa e, in conseguenza di questo, hanno una diversa variazione l’energia che rilasciano sotto forma di radiazione luminosa. Le caratteristiche della banda proibita diretta di questi materiali determinano la frequenza, la lunghezza d’onda e quindi il colore della luce che emettono.
Anodo catodo del diodo LED
Il LED, proprio come il semplice diodo, presenta due terminali chiamati anodo e catodo. L’anodo è il terminale positivo mentre il catodo è il terminale negativo. In presenza di una tensione positiva applicata tra i terminali, la corrente fluisce dal terminale positivo (anodo) al terminale negativo (catodo) ed in questo caso il LED è in polarizzazione diretta. Nel caso contrario ovvero in presenza di una tensione negativa, si parla di polarizzazione inversa.

Nel LED l’anodo (+) è facilmente riconoscibile in quanto è il terminale più lungo, di conseguenza il catodo (-) è il terminale più corto.
Come funziona il LED?
Il principio di funzionamento del LED si basa sul processo fisico di elettroluminescenza ovvero il LED emette luce quando attraversato da corrente. Quando il LED è in polarizzazione diretta ovvero in presenza di una tensione positiva si ha una corrente dall’anodo al catodo. Gli elettroni provenienti dalla regione n della giunzione attraversano la giunzione p-n per ricombinarsi nelle lacune della regione p. Gli elettroni provengono dalla banda di conduzione e si trovano ad un livello di energia superiore rispetto alle lacune che sono nella banda di valenza. Al ricombinarsi degli elettroni nelle lacune avviene un rilascio di energia sotto forma di fotoni.

A seconda del semiconduttore utilizzato per realizzare il LED, questo avrà una diversa banda proibita e quindi l’emissione luminosa prodotta sarà monocromatica ma con una diversa lunghezza d’onda, frequenza e quindi colore. Il materiale utilizzato per realizzare il LED può essere trattato con un opportuno drogaggio per emettere, a seconda delle esigenze, luce nello spettro ultravioletto (UV), nello spettro visibile oppure vicino all’infrarosso (NIR). Da notare che il contatto metallico per il collegamento dell’anodo (regione p) ha sempre dimensioni inferiori rispetto al contatto della regione n e questo per permettere una più facile emissione di fotoni.
Ecco una spiegazione semplice di come funzionano i LED:
- Materiale semiconduttore: il LED è realizzato dalla giunzione p-n di un materiale semiconduttore, come arseniuro di gallio (GaAs), fosfuro di gallio (GaP) o nitruro di gallio (GaN). Questi materiali sono scelti in quanto hanno una banda proibita diretta da cui deriva la capacità dei LED di emettere luce in modo efficiente tramite la ricombinazione elettroni e lacune quando in polarizzazione diretta.
- Giunzione P-N: la giunzione p-n che costituisce il LED è realizzata unendo materiali semiconduttori di tipo p (positivo) e di tipo n (negativo). Alla giunzione è presente una regione chiamata zona di svuotata, priva di portatori di carica liberi (elettroni e lacune).
- Movimento di elettroni e lacune: quando una tensione positiva viene applicata tra la giunzione p-n (ovvero, la tensione positiva viene applicata al lato p e la tensione negativa al lato n), gli elettroni dalla regione n si spostano nella regione p superando la giunzione e le lacune dalla regione p si muovono nella direzione opposta nella regione n. Questo movimento dei portatori di carica crea un flusso di corrente attraverso il dispositivo.
- Ricombinazione: quando un elettrone si ricombina con una lacuna, perde energia e questa energia viene rilasciata sotto forma di fotone. L’energia del fotone corrisponde alla banda proibita di energia del materiale semiconduttore e determina il colore della luce emessa.
- Emissione di luce: le proprietà del materiale semiconduttore determina la lunghezza d’onda (colore) della luce emessa. Selezionando opportunamente il materiale semiconduttore ed eventualmente il suo drogaggio, i LED possono emettere luce in un’ampia gamma di lunghezze d’onda, dall’ultravioletto (UV) alla luce visibile fino all’infrarosso (IR).
- Efficienza e controllo: i LED dissipano pochissima energia sotto forma di calore e questo li rende altamente efficienti nel convertire l’energia elettrica in energia luminosa. L’intensità e il colore della luce emessa da un LED possono essere controllati con precisione variando i materiali utilizzati e la corrente che attraversa il dispositivo.
In sintesi, i LED funzionano sfruttando il fenomeno dell’elettroluminescenza nei materiali semiconduttori, dove il movimento controllato e la ricombinazione dei portatori di carica danno luogo all’emissione di luce monocromatica.
Tipi di LED
Il LED è un componente elettronico molto versatile e grazie alla sua efficienza si utilizza in svariate applicazioni principalmente per il segnalamento (come spia oppure indicatore), per l’illuminazione oppure nei display. Per questo esistono innumerevoli tipologie di led che si differenziano a seconda della loro destinazione d’uso.
I LED tradizionali ovvero quelli a singolo diodo si differenziano a seconda delle loro caratteristiche. Vediamo di seguito le principali caratteristiche per diversi tipi di LED.
- Dimensioni. Tipicamente il LED di segnalamento ha dimensioni comprese tra 3 mm e 5 mm di diametro. Questi sono i classici diodi a LED ma è possibile trovare anche dei LED rettangolari di dimensioni 1 mm x 5 mm.
- Intensità luminosa. Questo è un parametro molto importante che ci da una misura di quanta luce emette il LED. L’intensità luminosa del LED è espressa in unità di misura “candela” (cd) anche se nello specifico si è soliti trovare nella scheda dati di un LED il suo sottomultiplo ovvero la “millicandela” (mcd). Tuttavia per paragonare l’intensità luminosa tra due LED diversi non è sufficiente considerare l’intensità luminosa ma anche l’angolo di visualizzazione. Ad esempio possiamo avere due LED identici in termini di assorbimento ma con intensità luminosa diversa a seconda dell’angolo di visualizzazione. Per un angolo di visualizzazione più ristretto sia avrà una intensità luminosa più elevata.
- Efficacia luminosa. È una misura di quanta luce viene sprigionata a partire dalla potenza assorbita. Si misura in lumen * watt. Questo parametro è utile per paragonare diodi LED diversi e permette di capire velocemente quanta luce il LED è in grado di emettere in termini di potenza.
- Colore, lunghezza d’onda, tensione di soglia. I LED sono realizzati per emettere uno specifico colore, sono cioè monocromatici. Il colore che i LED emettono dipende dalla lunghezza d’onda che della luce che diffondono. Tale lunghezza d’onda dipende a sua volta dal materiale con cui il LED è realizzato ovvero dal semiconduttore che realizza la giunzione pn del diodo. Poichè materiali diversi hanno bande energetiche diverse, si può capire che diodi che emettono colori diversi sono realizzati con materiali diversi ed ognuno avrà una propria tensione di soglia in polarizzazione diretta. Nella tabella seguente si può notare come variano questi parametri a seconda del colore di luce emessa da LED.
Colore | Lunghezza d'onda (λ) | Tensione di soglia |
---|---|---|
Infrarosso | 850 - 950 nm | 1.6 V - 2.0 V |
Rosso | 621 - 700 nm | 1.6 V - 2.1 V |
Arancione | 605 - 620 nm | 1.9 V - 2.1 V |
Ambra | 590 - 591 nm | 2.0 V - 2.1 V |
Giallo | 585 - 590 nm | 2.0 V - 2.4 V |
Verde | 527 - 570 nm | 2.4 V - 3.4 V |
Blu | 470 - 475 nm | 3.2 V - 3.4 V |
Ultravioletto | 385 - 405 nm | 3.2 V - 3.6 V |
- LED bianco. Il LED bianco è molto utilizzato per l’illuminazione di ambienti. Alle volte la luce bianca viene realizzata combinando più LED che emettono colori diversi, in questa maniera l’occhio umano ne percepisce la loro combinazione ovvero il bianco. In ambito residenziale, i LED che vediamo emettere luce bianca presentano un rivestimento giallo realizzato in fosforo fluorescente. Questi LED in realtà emettono luce blu ed attraversando un rivestimento in fosforo emettono luce in uno spettro molto ampio che l’occhio umano percepisce come bianca.
Questi sono solo alcuni esempi delle varie tipologie di LED oggi disponibili, ogni tipo presenta caratteristiche che li rende adatti ad applicazioni diverse. Soprattutto nell’ambito dell’illuminazione non si usa il singolo LED bensì array di LED.
Simbolo LED
Negli schemi elettrici il LED è rappresentato dal simbolo seguente.

Il simbolo del LED è rappresentato dal simbolo del diodo con delle frecce che puntano verso l’esterno ad indicare la capacità del dispositivo di emettere luce.
A cosa serve il diodo LED?
I LED (diodi a emissione luminosa) sono componenti semplici, di dimensioni ridotte, poco costosi, a basso consumo di energia elettrica e quindi molto versateli. Per questo i LED sono utilizzati in moltissimi ambiti che vanno come spie luminose nei dispositivi elettronici, nei macchinari industriali, nei quadri elettrici, negli elettrodomestici, caricabatterie, etc. Oltre che come indicatori, i LED si utilizzano in torce, semafori, luci per automobili e illuminazione fotografica oltre che a fini puramente decorativi.
I LED standard si utilizzano in combinazione per formare i display di lettura di molti strumenti, dagli elettrodomestici ai dispositivi scientifici. L’esempio più comune di display LED è il display a sette segmenti, che mostra le cifre da 0 a 9 tramite diverse combinazioni dei segmenti illuminati.
I LED a infrarossi sono ampiamente utilizzati nei telecomandi per televisori, apricancelli e simili. Questi LED emettono una luce non visibile che trasporta un segnale codificato, riconosciuto dal dispositivo ricevente per eseguire azioni come cambiare canale o regolare il volume. Altre applicazioni dei LED ad infrarossi includono ambiti come automazione industriale, lettori di codici a barre ed encoder di posizione. In particolar modo in ambito industriale li troviamo nelle fotocellule per verificare la presenza di un oggetto oppure il suo passaggio in un percorso predefinito.
Quali sono i vantaggi e gli svantaggi dei LED?
I LED offrono numerosi vantaggi rispetto ai tradizionali mezzi di illuminazione e per questo si sono diffusi velocemente nel mercato.
I LED offrono numerosi vantaggi rispetto alle tecnologie di illuminazione tradizionali, contribuendo alla loro diffusa adozione in varie applicazioni. Alcuni dei principali vantaggi dei LED includono:
- Efficienza energetica: i LED sono altamente efficienti dal punto di vista energetico. Rispetto alle tradizionali luci ad incandescenza sono in grado di emettere una maggiore quantità di luce a parità di consumi elettrici. Inoltre non disperdono l’energia in calore.
- Lunga durata: i LED hanno una durata molto più lunga rispetto alle fonti di illuminazione tradizionali. Sebbene possano costare di più rispetto ai dispositivi ad incandescenza o fluorescenza questa elevata durabilità permette complessivamente di ridurre i costi limitandone le sostituzione.
- Robustezza: i LED sono dispositivi a stato solido e quindi non necessitano involucri di vetro presenti nelle lampadine a incandescenza e nei tubi fluorescenti, il che li rende più resistenti agli urti, alle vibrazioni e alle fluttuazioni di temperatura. Questo li rende ideali per applicazioni in ambienti all’aperto.
- Illuminazione istantanea: i LED raggiungono la massima luminosità istantaneamente quando vengono accesi poichè non richiedono tempo di riscaldamento.
- Dimensioni compatte: i LED sono intrinsecamente piccoli e possono essere facilmente integrabili in dispositivi di varia forma e dimensione.
- Illuminazione direzionale: i LED emettono luce in una direzione specifica, a differenza delle lampadine tradizionali che emettono luce in tutte le direzioni. Questa caratteristica di illuminazione direzionale consente un migliore controllo della luce.
- Opzioni di colore e controllo: i LED offrono un’ampia gamma di opzioni di colore, comprese varie tonalità di bianco e colori in tutto lo spettro visibile. Tramite appositi dispositivi elettronici è possibile regolarne e controllarne il colore permettendone anche variazioni dinamiche.
L’insieme di questi vantaggi rende i LED una soluzione di illuminazione estremamente interessante per un’ampia gamma di applicazioni, dall’illuminazione residenziale e commerciale all’illuminazione automobilistica, industriale e per esterni.
Anche se non sono tantissimi, esistono anche degli svantaggi dei LED. Alcuni dei principali svantaggi dei LED includono:
- Sovratensione: i LED lavorano bene nell’intorno della tensione di soglia dichiarata dal fabbricante. Valori elevati della tensione di polarizzazione diretta portano ad un rapido aumento della corrente che circola nel LED e si rischia la rottura, esattamente come succede per il classico diodo. Per questo è sempre utile utilizzare il LED in serie ad un resistore.
- Sovracorrente: i LED devono essere attraversati da una corrente costante per poter lavorare al meglio. Valori eccessivi di corrente portano a surriscaldamento del LED ed ad un degrado della vita utile.
- Bassa tensione inversa: i LED sono tipicamente dotati di una tensione inversa di circa 5 V. Se per errore, viene alimentato in tensione inversa, ad esempio invertendo la polarizzazione, si può facilmente portare il LED a rottura.