Dove si parla di tensione e di corrente si parla anche di potenza elettrica. La potenza elettrica permette di avere una informazione su quanta energia elettrica viene fornita ad un dispositivo o, più in generale, ad un carico. É tipicamente una misura dell’energia elettrica che un carico richiede alla sua fonte di alimentazione per poter funzionare correttamente. Il concetto di potenza elettrica è presente in quasi tutte le applicazioni elettriche, che si tratti di apparecchiature residenziali come frigorifero, lavatrice, condizionatore d’aria, televisione etc, sia che si tratti di apparecchiature industriali come grandi motori, compressori, macchine automatiche, ma anche dispositivi medicali, insomma tutto ciò che è elettrico e che all’interno di un circuito rappresenta un carico.
Questo articolo mira a spiegare cosa si intende con potenza elettrica fornendo definizione e formula. Esistono tre tipi di potenza elettrica: potenza attiva, potenza reattiva e potenza apparente. Per ogni tipologia di potenza sono illustrate significato, calcolo ed unità di misura. Capire la potenza elettrica significa comprendere una parte essenziale di come funziona l’elettricità per dare vita alle apparecchiature.
Cosa si intende per potenza elettrica
Per potenza elettrica si intende la quantità di energia elettrica che una sorgente di alimentazione deve fornire al carico per poter funzionare. La potenza elettrica è definita come la quantità di lavoro svolto nell’unità di tempo. In un sistema elettrico rappresenta una misura dell’energia elettrica generata da una sorgente, trasmessa su delle linee di distribuzione e utilizzata per l’applicazione richiesta. In presenza di una forza elettrica, gli elettroni tendono a spostarsi (a seconda del potenziale) e muovendosi producono energia cinetica che quindi viene convertita in lavoro. La potenza elettrica rappresenta la velocità a cui le cariche mobili convertono l’energia. Dalla definizione deriva che la potenza elettrica quantifica l’energia necessaria per far operare un qualsiasi dispositivo, sistema o infrastruttura elettrica. La formula per calcolare la potenza elettrica è:
dove:
- p(t) è la potenza
- v(t) è la tensione
- i(t) è la corrente
Questa potenza è detta potenza istantanea e dipende dall’istante di tempo considerato. Tale formula è valida in regime di corrente continua. L’unità di misura della potenza elettrica in corrente continua è il watt [W].
Per convenzione si è soliti assegnare un segno positivo alla potenza assorbita da un elemento mentre un segno negativo quando la potenza è generata dall’elemento.

In regime di corrente alternata, occorre prendere in considerazione anche lo sfasamento presente tra tensione e corrente. Come vedremo nel prossimo capitolo, esistono tre diverse tipologie di potenza elettrica per ciascuno di essi si avranno formule e unità di misura diverse.
Tipi di potenza elettrica: potenza attiva, potenza reattiva, potenza apparente
Le tipologie di potenza elettrica sono tre:
- Potenza attiva:
- detta anche potenza reale e rappresenta la quantità di energia elettrica che effettivamente viene utilizzata per svolgere il lavoro. Rappresenta, per una data tensione, la corrente che assorbe (o può assorbire) ad esempio un motore, una lampadina, un elettrodomestico.
- Potenza reattiva:
- non contribuisce a svolgere il lavoro utile ed è una misura dell’energia rilasciata dai componenti reattivi presenti nel circuito. L’unità di misura della potenza reattiva è il voltampere reattivo [VAR].
- Potenza apparente:
- è la potenza totale che viene fornita da una sorgente di energia alla linea o, al carico. È la somma di potenza attiva e potenza reattiva. L’unità di misura della potenza apparente il il voltampere [VA].
Che cos’è la potenza attiva?
La potenza attiva è l’unica potenza che effettivamente permette al carico di lavorare. Immaginiamo che il carico sia una lampadina ad incandescenza oppure un motore. In questo esempio, la potenza attiva è la potenza che permette alla lampadina di accendersi oppure al motore di iniziare a girare. La potenza attiva è quella potenza che dalla sorgente viene trasmessa sempre nella direzione del carico. Nel caso di circuiti in continua coincide con il prodotto di tensione e corrente mentre per i circuiti in alternata oltre a tensione e corrente occorre considerare l’angolo di sfasamento (tra tensione e corrente).
Nei circuiti in corrente alternata la potenza attiva P è
dove V è la tensione efficace, I è la corrente efficace, ϕ è l’angolo di sfasamento tra tensione e corrente.
L’unità di misura della potenza attiva è il watt [W]. La potenza attiva è la potenza media effettivamente fornita al carico ovvero la potenza che il carico assorbe.
Che cos’è la potenza reattiva?
La potenza reattiva è un tipo di potenza elettrica che non svolge alcun lavoro utile. È la potenza che si alterna avanti e indietro tra la sorgente (come una centrale elettrica) e il carico (come un dispositivo elettrico), ma non viene utilizzata.
Si misura in volt-ampere reattivi (VAR) e si verifica principalmente a causa dell’induttanza o della capacità nel sistema. In termini più semplici, la potenza reattiva è l'”energia” che viene immagazzinata temporaneamente e poi restituita alla fonte di alimentazione.
Nei circuiti in corrente alternata la potenza reattiva Q è
dove V è la tensione efficace, I è la corrente efficace, ϕ è l’angolo di sfasamento tra tensione e corrente.
L’unità di misura della potenza attiva è il voltampere reattivo [VAR]. La potenza reattiva è una misura della potenza scambiata tra la sorgente e la parte reattiva del carico.
A seconda del tipo di carico la potenza reattiva Q può assumere i seguenti valori:
- Q > 0 in presenza di carico induttivo,
- Q = 0 in presenza di carico resistivo,
- Q < 0 in presenza di carico capacitivo.
La potenza reattiva è dovuta alla presenza di componenti induttive e capacitive nel carico per portano ad immagazzinamento e rilascio di energia.
Che cos’è la potenza apparente?
La potenza apparente è il totale di potenza distribuita ed è calcolata come il prodotto di tensione e corrente. Nei circuiti in corrente alternata la potenza apparente S è
dove V è la tensione efficace, I è la corrente efficace.
L’unità di misura della potenza attiva è il voltampere [VA]. La potenza apparente è la potenza totale distribuita in un circuito ed è la somma della potenza reale e di quella reattiva.

La potenza apparente rappresenta la potenza massima che un circuito è in grado di gestire.
Relazione tra potenza reale, reattiva, apparente
La relazione tra i tre tipi di potenza è data dalla seguente formula:
Questa relazione è tipicamente mostrata in maniera grafica tramite il così detto triangolo delle potenze mostrato nella figura seguente.

Come si può graficamente vedere, al diminuire del valore di Q ovvero di potenza reattiva, la potenza apparente tende ad coincidere con quella reale, questo è il caso di un carico puramente resistivo. Se, al contrario, la potenza reale P diminuisce, S tende a coincidere con Q ovvero il carico ha componente prevalentemente reattiva (induttori e condensatori).